Animali in condominio: diritti e doveri per vivere in armonia con i vicini

Tenere gli animali in condominio è un tema sempre molto dibattuto: tra divieti e regole da rispettare non sempre è facile far accettare un cane o un micio nello stabile.  Al di là delle possibili liti tra vicini, cosa dice la legge? Secondo l’articolo 1138 del Codice civile non può essere impedito a nessuno di tenere un animale in casa o nel condominio; questa legge è però nuova e non ha valore sui regolamenti passati, che non possono essere modificati.

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In generale gli animali non recano fastidio in un condominio se si utilizzano le normali norme di educazione: i cani vanno portati al guinzaglio e se aggressivi devono avere la museruola, i gatti possono camminare sul tetto o nel cortile. In teoria non si può vietare l’uso dell’ascensore al cane e al suo padrone, a meno che non ci siano problemi di natura igienica. Esistono però divieti e comportamenti a cui fare attenzione. Se il cane viene lasciato da solo in casa si può incorrere nel reato di abbandono dell’animale (articolo 672, Codice penale) perché per farlo scattare basta che il cane sia trattato male o stia spesso da solo.

Attenzione anche ai rumori provocati dagli animali o agli odori forti: se si protraggono nel tempo e  recano fastidio agli altri condomini si può incorrere nelle sanzioni previste dall’ articolo 659 del Codice penale che salvaguarda il diritto al riposo delle persone. Rispettando queste regole ed informandosi su eventuali norme del proprie del condominio non si dovrebbero avere problemi a vivere serenamente con i condomini e il proprio animale. Nel caso di liti tra condomini è sempre bene rivolgersi all’assemblea per chiarire le norme e non incorrere in sanzioni.

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