Animali liberi dai circhi, intervista con Gaia Angelini della Lav

Il circo per l’uomo può essere fonte di divertimento e spettacolo, ma che dire degli animali che quasi sempre sono costretti ad esibirsi in show per loro degradanti? Nonostante esistano circhi senza animali ancora troppe sono le compagnie che si avvalgono dell’utilizzo di tigri, leoni, elefanti a solo scopo ricreativo. Per fare il punto della situazione abbiamo intervistato Gaia Angelini, responsabile del settore “cattività, circo, zoo ed esotici” della Lav-Lega italiana antivivisezioni. Con lei abbiamo parlato adel sequestro di animali del circo Martin Show di Tortolì (Olbia).

Partiamo dal sequestro degli animali del circo Martin. Come è avvenuto?
Già diverse segnalazione erano partite, in particolare riguardanti uno show che veniva offerto all’interno del circo, con un cavallo che teneva sul dorso una tigre e trainava un carretto con dentro un orso. Nel corso degli anni la Lav aveva fatto diverse segnalazioni sul maltrattamento degli animali e finalmente la Procura di Tempio Pausania ha dato luogo al sequestro degli animali e ne ha affidato la custodia giudiziaria alla Lav.

Ora quindi questi animali dove si trovano?
In tutto sono 22 animali di diverse specie. La maggior parte di questi animali si trovano ora in un centro di recupero per fauna esotica e selvatica, in Toscana, ed è un centro riconosciuto dal Ministero dell’ambiente, mentre rimangono con il circo ancora 4 animali, perché per loro ci vuole più tempo per trovare una collocazione adeguata, perché ogni specie ha le sue necessità.

Di quali animali si tratta e come si pensa di aiutarli?
Le specie che sono ancora nel circo sono un elefante africano, ippopotami e un cammello. Per loro ci sarà un trasporto adeguato e in questo momento stiamo prendendo accordi per trovare una destinazione adeguata.

Quindi questi animali erano sfruttati per fare spettacolo, ma immagino vivessero anche in condizioni non adeguate…
Sì, quando si parla di “maltrattamento” può voler dire molte cose, da detenzione degli animali a luogo di ospitalità degli animali. In fondo il fatto che gli animali non possano estinguere i  loro bisogni etologici è grave: in un circo gli animali vivono in spazi ristretti, sono continuamente trasportati, devono vivere in gabbia.

Il sequestro del circo Martin è stato un successo, ma in Italia ci sono altre situazioni del genere?
Sì, questo è stato il primo sequestro di tutti gli animali di un circo ed è un caso unico in Italia e in Europa. Ovviamente casi come questi ce ne sono moltissimi: ci sono circa 200 circhi in Italia, e almeno 2000 animali detenuti da circhi. Stiamo parlando di tigri, leoni, elefanti ecc. che sono costretti a dare spettacolo rinchiusi nelle gabbie.

In Italia esistono leggi che regolamentano l’utilizzo degli animali nei circhi?
Esiste una legislazione molto vecchia, del 1968, molto generica e riguarda delle disposizioni amministrative sui circhi ma non gli animali in particolare. Ci sono poi delle linee guida, redatte nel 2000 che riguardano solo alcune specie e indicano unicamente come detenere gli animali senza procurare troppi danni. Queste linee guida non prevedono sanzioni per chi non le rispetta.

Quali sono le azioni della Lav e cosa chiedete per il futuro?
La Lav ha più di 80 sedi sul territorio nazionale e monitora costantemente la situazione nei circhi. Per esempio abbiamo appurato che molto spesso le linee guida non sono seguite. La nostra campagna è volta al superamento dell’utilizzo dei circhi con gli animali e all’introduzione di una legislazione per regolamentarli, così come sta succedendo in molti Paesi dell’UE come il Belgio, la Grecia, Malta e in futuro anche il Regno Unito e l Catalogna.

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