La notte delle streghe si avvicina e come ogni anni è allarme per i gatti neri. L’ Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) stima che siano circa 30.000 i mici neri uccisi ogni anno, la maggior parte durante la notte del 31 ottobre: i felini vengono usati soprattutto per compiere riti satanici, sacrificati dagli oltre 800 gruppi satanici presenti in Italia. Un rito terribile quello della caccia ai gatti neri per Halloween, che sembrava appanaggio solo degli Stati Uniti ma che ormai ha preso piede anche in Italia.
PERCHE’ IL GATTO FA LA GOBBA E GONFIA PELO E CODA?
L’Aidaa ha organizzato 54 gruppi che si muoveranno in ronde notturne nelle zone più a rischio messe nere, tra cui la Lombardia, la Toscana, il Piemonte, la Tuscia e l’Emilia e la Calabria; “Ogni gruppo è formato da quattro persone ‘armate’ di torcia e telefonino disseminate nelle zone più a rischio, dalle 11 alle 2 di notte, per segnalare eventuali situazioni sospette alle forze dell’ordine“, spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa. I gatti neri sono ritenuti figli del diavolo o a lui connessi, e per questo persistono alcune credenze che li ritengono portatori di sfortuna e disgrazie: in realtà la colorazione del manto non ha niente a che vedere con streghe o altre disgrazie, ma è semplicemente una questione genetica, così come il pelo bianco.
Quello dei gatti neri è un problema che si fa sentire soprattutto ad Halloween ma è presente tutto l’anno: ogni anno vengono uccisi dai cacciatori, usati per fare pelliccie o massacrati da teppisti per macrabo divertimento. Un consiglio? Nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre è bene tenere il proprio micio nero in casa e non farlo uscire per nessun motivo: si eviterà così che sia rapto e sacrificato sull’altare di stupide credenze.
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