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Anna Luisa Ramondetti Cassardo: un sogno senza scopi di lucro

Anna Luisa Ramondetti Cassardo ha 86 anni e tutta la vitalità che è propria di chi riesce a portare avanti le passioni e lotta ogni giorno per realizzare un sogno; il sogno di Anna Luisa, però, non è personale, ma è rivolto al Rifugio Ramondetti Cassardo Trofarello ente onlus, luogo che accoglie i cani meno fortunati e che si trova a Trofarello, vicino Torino. Anna Luisa ha risposto ad alcune nostre domande, spiegandoci da dove nasce la sua passione e quali sono i progetti futuri del rifugio.

Anna Luisa, tu sei il presidente del rifugio, spiegaci come è nato.
La Onlus Rifugio Ramondetti Cassardo è il proseguimento dell’attività iniziata negli anni ’80, quando ho deciso di aprire un luogo per salvare e ridare una famiglia al maggior numero di cani possibile. La nostra struttura esclude scrupolosamente il lucro e agisce esclusivamente per il bene delle creature salvate. La serietà ed affidabilità con cui ha sempre lavorato hanno procurato la fiducia e la stima di medici veterinari, cliniche, scuole cinofile e Forze dell’Ordine. E’ un “rifugio per adozioni” che ha permesso, fino ad ora, di aiutare quasi settemila cani, tolti da situazioni invivibili, che ora hanno un nuova vita perché adottati da padroni affettuosi.

Perché costituire una onlus?
Credo sia l’ unica struttura di aiuto agli animali non aggregata alle sovvenzioni pubbliche, per mantenere un’ indipendenza indispensabile, affinché il lavoro di soccorso e aiuto sia efficacie.
Una decisione tremendamente pesante, come certo immagini, ma che permette di agire con la rapidità necessaria in un’azione di soccorso, che la burocrazia non consentirebbe!

Hai voglia di raccontarci come la rapidità nell’intervento ha aiutato un cane?
Sicuramente il caso di Nina! Per salvarla non c’era tempo di chiedere permessi. Trovate la sua foto in apertura del sito www.rifugiotrofarello.org. Nina è stata accettata nella struttura nonostante un grave difetto cardiaco e le abbiamo offerto la possibilità di vivere, pagando l’operazione di chirurgia cardiovascolare, urgente ed indispensabile.

Il Rifugio Trofarello ha in cantiere un progetto importante, “Posto cane”. Spiegaci di cosa si tratta e come è nata l’idea:
Il mio sogno è questo: riuscire ad organizzare un grosso ricovero per i cani degli anziani indigenti, quelli che sopravvivono solo grazie al sussidio della assistenza pubblica. Molte di queste povere persone, che della vita hanno conosciuto soltanto le amarezze, quando arriva l’ora triste del ricovero in ospedale o in casa di riposo, rifiutano, perché non sanno che fine farà il cane, il loro unico amico! Del resto, come ci sentiremmo noi, se la vita ci obbligasse ad abbandonare chi ci è caro ? Il pensiero ci torturerebbe. Sono stati proprio gli assistenti comunali di Moncalieri ed i veterinari della ASL a parlarmi del problema, dopo che vari Comuni, interpellati al riguardo, hanno risposto che non intendono assumersi l’onere dei cani di queste persone. Il progetto prevede di aiutare gli anziani dandogli la sicurezza che il cane sarà restituito quando usciranno dall’ospedale, oppure ospitato a vita se dovranno entrare in Casa di Riposo.

Come procede questa iniziativa e di quali aiuti ha bisogno il rifugio per portala avanti?
Io ho subito messo a disposizione tre box, ma, per coprire le necessità anche soltanto di tutta questa ASL, (che comprende città importanti come Carignano, Carmagnola, Chieri, Moncalieri, Nichelino, ecc.), ne occorrerebbero molti di più. La necessità è di circa 15-20 posti. La spesa per la ospitalità completa, comprende alimentazione, pulizie e cure veterinarie, per circa 2.500 euro per posto cane.

Come aiutare il rifugio a completare questo importante progetto?
Sicuramente con le adozioni a distanza, di cui si possono trovare informazioni sul nostro sito. Poi attraverso i lasciti. Infatti soltanto dei lasciti anche modesti, accumulandosi nel tempo, potrebbero formare il capitale necessario. Ma bisogna che questo fatto e ciò che permetterebbe di realizzare divenga noto su vasta scala.
Ed è questa la difficoltà: come fare conoscere tutto questo senza che la gente, sentendo il mio nome o quello del Rifugio, corra a … toccare ferro ? Io però continuo a sperare, e ho presentato una piccola campagna informativa che si chiama “Dono del futuro”, per far conoscere il progetto.

Photo by Rifugio Trofarello

Redazione

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