Può capitare di osservarli immobili con le palpebre socchiuse, mentre riposano in posizione eretta. I cavalli possono dormire in piedi se il loro sonno è nella fase più leggera, quando le onde celebrali sono corte e la possibilità di risveglio immediato è molto alta.
Esiste anche una seconda tipologia di sonno. Le onde celebrali si fanno più lunghe e si entra nella fase REM. Il cervello passa in uno stato di torpore e il riposo diventa profondo. È questo il caso in cui i cavalli dormono straiati a terra. Di notte, quando si sentono completamente al sicuro nel loro box, si coricano seduti o stesi su un fianco.
Le due/tre ore al giorno dedicate al riposo in piedi sono articolate in sonnellini che si susseguono nel corso della giornata. Il motivo di questo riposo temporaneo e vigile (con occhi semiaperti, narici distese ed allungate, labbro inferiore leggermente pendente) si ritrova nella tipica natura di animale predato del cavallo. Deve essere sempre pronto a fuggire in caso di pericolo. Allertato in pochi istanti dal suo udito finissimo, il cavallo può destarsi subito e partire al galoppo per salvarsi.
Le ragioni del riposo in piedi dei nostri amici equini trovano anche un’altra serie di spiegazioni. Per loro sarebbe troppo doloroso e dannoso dormire sdraiati per un periodo prolungato: il peso del corpo rischierebbe infatti di comprimere il diaframma, causando problemi e difficoltà respiratorie.
Inoltre, i cavalli riescono a dormire in piedi perché la posizione non comporta né sforzi né fatica. La loro struttura muscolare rende possibile un rilassamento e una postura comoda grazie ad una sorta di bloccaggio che avviene a livello articolare. Nel gomito e nel garretto le articolazioni e i legamenti permettono di rimanere rigidi e puntellati sulle zampe anteriori. In questo modo si annulla il rischio di cadere all’indietro e la posizione rimane stabile e sicura.
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