Pappagalli da compagnia: come prendersi cura di questi colorati animaletti

La scelta del pappagallo giusto da compagnia non è poi così facile come sembra, anche perché non si tratta di un animale semplice come credono in molti. E’ infatti in grado di sentire e condividere le emozioni umane e questo non è sempre positivo, visto che in questo modo si lascia suggestionare in maniera incondizionata anche dagli influssi negativi. Occorre quindi essere a conoscenza dell’enorme impegno che rappresenta prendere un pappagallo in casa. Ultimamente l’adozione di questa specie sta diventando sempre più frequente, ma sono davvero in tanti a non sapere quali siano le cure più adeguate.

Il pappagallo è certamente affettuoso, simpatico ed allegro, ma ha bisogno di attenzioni fondamentali, ovvero una relazione costante con il proprietario o con i suoi simili, un nutrimento ed un’igiene (il bagno va fatto più di una volta alla settimana) adeguati, dello spazio sufficiente nella gabbia e per il trespolo (senza usare le catenelle da mettere alle zampe perché potrebbero causare la rottura di un arto) ed infine una temperatura ambientale specifica (bisogna evitare le zone più calde per non rischiare i colpi di calore).

E non è finita qui perché può gridare molto, fischiare in modo acuto, sporcare, distruggere oggetti o mobili (in particolare quelli in legno). Alcune specie vivono addirittura fino ad ottant’anni. Ed a proposito, quali sono le razze più diffuse? Sicuramente nella lista mettiamo i cacatua, le amazzoni e le ara. Quest’ultime in natura occupano la maggior parte del tempo alla ricerca del cibo e possiedono territori con più chilometri di distanza, anche se in cattività non hanno un’alimentazione specifica; le amazzoni sono quelle più popolari, dotate della parola e dell’imitazione; infine i cacatua sono quelli più rumorosi, attivi, che adorano giocare e soprattutto stare al centro dell’attenzione. Quale preferite?

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