Nuovi regolamenti sono stati elaborati dagli USA per rendere i viaggi ad alta quota di cani e gatti più sicuri: dal 2015, infatti, le compagnie aeree dovranno presentare un rapporto ogni volta che un animale perisce, viene ferito o scompare.
Gli animali in volo possono purtroppo essere vittime di temperature estreme, di livelli di ossigeno e di ventilazione inadeguati o di procedure di trasporto carenti. Anche se i viaggi degli animali producono solo circa l’1 per cento delle entrate delle compagnie aeree negli USA, nel 2013, si sono contati 42 incidenti con 21 morti, 15 feriti e 6 tra cani e gatti perduti. Attualmente però questi dati non sono completi in quanto ancora solo 14 compagnie aeree segnalano questi incidenti.
Anche senza l’integrità dei dati sembra che più di 400 animali dal 2005 siano stati vittime di voli poco sicuri. Alcuni esempi raccolti nel web raccontano di casi come quello di un Labrador di nome Mocha di 2 anni deceduto a causa di colpo di calore su un volo Delta per Atlanta, un Golden retriever di nome Rocket di 6 anni che morì nella stiva su un volo United Airlines a San Diego o un Siberian husky di 7 anni che sbarcò a Seattle con Alaska Airlines con le zampe sanguinanti a forza di cercare di scavare fuori dalla sua cuccia.
Succede anche che gli animali vengano smarriti. E’ accaduto ad un vivace gatto norvegese della foresta di nome Jack, che è stato perso dentro l’aeroporto Internazionale John F. Kennedy nel 2011, ed è stato ritrovato dopo 61 giorni quando accidentalmente cadde dai pannelli del controsoffitto di un ufficio doganale. Purtroppo il gatto, profondamente malnutrito e ferito, spirò poco dopo.
Secondo le nuove norme annunciate dal Dipartimento dei Trasporti degli States a partire dall’1 gennaio del prossimo anno, 27 compagnie aeree statunitensi (quasi tutte) saranno tenute ad elencare il numero di animali che viaggiano ogni anno e a segnalare la morte di cani e gatti appartenenti ad allevatori e altri professionisti, oltre che degli animali domestici personali. Questo permetterà di avere un report sugli infortuni degli animali, fornendo un quadro più chiaro di come i nostri amici a quattro zampe vengono trattati, e soprattutto per prevenire futuri incidenti.
Magari, come molte dei trend che arrivano dagli USA, anche questa iniziativa approderà presto in Italia. Si potrebbero evitare casi come quello di Roy, un dolcissimo carlino di 3 anni e la sua compagna Piper, cagnolina di 6 anni che in un viaggio Roma – Palermo nel 2011 non sono giunti a destinazione a causa di un colpo di calore.
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