Chi dimentica facilmente le cose viene spesso additato come colui che possiede la memoria simile a quella di un pesce. Una recente ricerca scientifica però ci suggerisce che in effetti stiamo sottovalutando la reale capacità mnemonica dei nostri piccoli amici. In uno studio presentato al meeting annuale della Society for Experimental Biology, i ricercatori del Dipartimento di Psicologia della MacEwan University del Canada hanno scoperto che alcuni pesci, in particolare i ciclidi africani, sono dotati di una capacità mnemonica che riesce a raggiungere almeno i 12 giorni e non pochi secondi come pensano in molti.
Si tratta di una specie molto comune tra quelle ricercate dagli acquariofili i quali, nel tempo, osservando il loro micro mondo sommerso hanno elaborato diverse teorie proprio sull’intelligenza attribuita a questa razza. Alcune persone sostengono che i ciclidi salutino quando i padroni tornano a casa, altri credono che siano in grado di guardare la tv insieme a loro e altri ancora hanno notato che davanti a immagini spaventose questi reagiscano con una reazione facilmente assimilabile a quella di una persona impaurita.
Naturalmente gli scienziati, non potendo limitarsi alla semplice osservazione, hanno utilizzato un metodo empirico per valutare l’intelligenza dei ciclidi. La memoria, così come specificato dal team di studiosi, è una caratteristica indispensabile per gli animali selvatici che devono ricordarsi i posti migliori dove procurarsi il cibo. E’ quindi necessaria ai fini della sopravvivenza. Trevor Hamilton, uno dei ricercatori impegnati in questo studio, dopo un’attenta fase sperimentale ha notato che i ciclidi non solo riescono ricordare i luoghi in cui trovare il cibo, ma riescono anche a tenerlo in memoria per più giorni.
Ad oggi l’esperimento ha dimostrato che la loro capacità riesca a raggiungere i 12 giorni, ma gli scienziati non escludono che questo periodo possa essere più lungo. I ricercatori adesso stanno cercando di studiare il comportamento di questi pesci per scoprire cosa sono in grado di fare oltre quello che è stato già accertato. Tra gli obiettivi c’è anche quello di capire se i ciclidi siano in grado di riconoscere il viso del padrone e di distinguerlo da quello degli altri esseri umani.
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