Cani, vaccini obbligatori e non: quali sono gli effetti collaterali?

Facciamo un chiarimento sulla vaccinazione che riguarda i cani: ce ne sono alcune che sono obbligatorie, mentre altre a richiesta del padrone. Prima di tutto bisogna specificare che il vaccino non è una semplice iniezione che possono fare tutti, ma deve essere fatta dal proprio veterinario ogni anno. Bisogna certamente compiere questa operazione sul proprio animale domestico per tutelare la sua salute ed anche quella degli altri cani per evitare così epidemie di malattie infettive che a volte possono essere mortali e che spesso si trasmettono anche solo tramite l’aria. Vaccinare il proprio cane significa stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi che lo proteggeranno in futuro: chi è contro le vaccinazioni deve capire questo.

Ovviamente ci possono essere degli effetti collaterali, ma come in qualsiasi altra cura medica: per esempio potrebbe esserci un gonfiore (da bloccare con il cortisone), la febbre (abituale in qualsiasi vaccino anche umano), prurito dove è stata fatta l’iniezione (solo se il cane si è mosso troppo durante la visita, ma comunque dura massimo un’ora) e shock anafilattico (in questo caso appena dopo l’iniezione e basta il cortisone). Tra i casi più rari ci sono anche la morte e l’anemia emolitica (da curare con una trasfusione repentina), ma è meglio non pensare al peggio.

Quali sono le vaccinazioni obbligatorie? Quelle principali servono per proteggere il vostro amico a quattro zampe da diversi rischi: prima bisogna fare la puntura per la parvovirosi all’età di cinquanta o sessanta giorni, poi un vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi) da ripetere a distanza di ventuno e quarantadue giorni ed infine ogni anno. Non sono invece obbligatorie le vaccinazioni contro la parainfluenza canina e l’antirabbica, ma se il vostro cucciolo arriva da un canile affollato o da una pensione è consigliata. Risulta invece indispensabile la seconda nel caso si voglia portare l’animale all’estero e va fatta almeno venti giorni prima della partenza.

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