Orsa KJ2 abbattuta per un’ordinanza illegittima, gli animalisti insorgono: “Uccisa nonostante non avesse commesso il fatto”

Dopo l’abbattimento dell’orsa KJ2, soppressa a seguito della presunta aggressione ai danni di un pensionato in Trentino, si leva forte il grido di protesta di tutte le associazioni animaliste in quanto l’uccisione si è basata su un’ordinanza illegittima.

Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda dell’orsa KJ2, accusata di una presunta aggressione ai danni di un pensionato nel Trentino. L’orsa è stata abbattuta, nonostante tutti i tentativi fatti per salvarla da parte di tutte le associazioni animaliste scese in campo in sua difesa e nonostante fosse stato presentato un ricorso al TAR di Trento da parte di ben 7 associazioni. Sull’uccisione, oltre a molte altre associazioni che hanno fatto sentire la propria voce, l’Associazione Gaia Animali & Ambiente ha preso una posizione molto decisa: L’uccisione si è basata su ordinanza illegittima, carente nell’istruttoria, fatta su errata ricostruzione dei fatti. Valutiamo l’opportunità di perseguire la Provincia Autonoma penalmente, fino ai massimi gradi di giudizio, per maltrattamento e uccisione ingiustificata di animale selvatico particolarmente protetto.

UCCISIONE BASATA SU ORDINANZA ILLEGITTIMA

In una nota stampa rilasciata dall’Associazione Gaia Animali & Ambiente si legge: Nei giorni scorsi erano stati depositati due ricorsi al Tar di Trento contro l’ordinanza di cattura e uccisione dell’orsa KJ2. I ricorsi sono stati presentati da GAIA Animali & Ambiente Onlus con OIPA, LAC, LIDA, Salviamo gli orsi della luna e Animal Amnesty e uno autonomamente da Lega del Cane. 7 associazioni unite per provare a salvare KJ2. Il provvedimento impugnato appare illegittimo e come tale va integralmente annullato, è la tesi delle associazioni ricorrenti. E dunque è illegittimo l’amaro finale. È mancata un’accurata istruttoria dell’accadimento dei fatti. Per predisporre l’ordinanza si è tenuto conto solo della versione del malcapitato escursionista locale. Da successive indagini più accurate è emerso che l’orsa ha ricevuto una bastonata in capo e secondo il coordinatore del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento Dott. Claudio Groff: “Un’orsa che aggredisce un uomo per difendere i propri cuccioli non ha un comportamento aberrante o contro natura”.

L’ORSA NON ERA AGGRESSIVA

Il comportamento tenuto dall’orsa non poteva essere definito di per sé aggressivo, perché occorreva verificare tutti i dati fattuali ai fini di una corretta istruttoria per ricostruire la dinamica dell’episodio ‒ sostiene il Presidente di Gaia, Edgar Meyer L’orsa non ha attaccato senza essere provocata. L’ordinanza di abbattimento si è basata su una ricostruzione dei fatti errata e superficiale. Meyer ha ricordato anche l’orsa Daniza, la cucciola di orsa deceduta per annegamento a seguito della somministrazione del narcotico per posizionare il radiocollare e l’orso Dino, che fu abbattuto poiché l’apposizione del radiocollare gli provocò una ferita e un dolore tale da modificarne il comportamento.

“ANCORA PREPOTENZA E CRUDELTÀ. CHIEDIAMO GIUSTIZIA”

Anche l’Onorevole Brambilla, Presidente del Movimento Animalista, è intervenuta sul caso e ha commentato: Non è bastato, nel 2014, il caso dell’orsa Daniza, uccisa dall’anestesia mentre tentavano di catturarla. Nonostante gli appelli, gli avvertimenti, gli ammonimenti, i ricorsi, l’amministrazione provinciale di Trento ancora una volta ha dato prova di prepotenza e crudeltà, dichiarando e portando fino in fondo una guerra all’orsa KJ2 terminata, come purtroppo avevamo previsto, con la morte dell’animale. Pretendiamo giustizia. Invocheremo chiarezza in tutte le sedi, politiche e giudiziarie, e non cesseremo di farlo finché non sapremo tutto quello che c’è da sapere, finché non saranno individuati i responsabili, finché i responsabili non pagheranno. Nulla, però, potrà restituire la vita a KJ2, rea di essere se stessa, un animale selvatico che reagisce alle “offese” dell’uomo con le unghie e con i denti. La responsabilità di questa morte ricade interamente su chi l’ha voluta e preordinata, ben sapendo che non era necessaria.

“CON KJ2 MUORE UN ALTRO BRANDELLO DI CIVILTÀ UMANA”

Marco Bravi, Presidente del Consiglio Nazionale dell’ENPA, ha affermato: Con KJ2 muore un altro brandello di civiltà umana. Non giratevi dall’altra parte Lei era un’orsa e faceva l’orsa; mangiava come un’orsa, difendeva cuccioli come un’orsa, reagiva agli attacchi come un’orsa. Chi andava lì sapeva che c’era e che doveva evitarla. E invece l’uomo va dove non deve, fa quello che non deve fare e poi la passa liscia lo stesso, perché è un bravo cittadino, è un nonno, va magari a messa tutte le Domeniche […] Negli Stati Uniti molti parchi hanno cartelli che dicono “Attenzione! Da qui in poi vi addentrate a vostro rischio e pericolo”. Da noi non c’è senso di responsabilità […] Se non fosse per quella macchia di sangue, sembrerebbe che dormi, cara KJ2. Questo nome spersonalizzante, forse proprio per farti sembrare più un oggetto, non ci fa dimenticare che eri un essere vivente come tutti noi che amava, sapeva divertirsi, aveva paura. Chi ti ha spezzato la vita dovrà fare i conti con la sua coscienza tutta la vita. Tu, se puoi, perdona questa umanità che, per mano propria, probabilmente sparirà a breve per restituire il mondo a chi sa curarlo ed apprezzarlo come nessun’altro: gli animali.

“L’UCCISIONE DI KJ2 NON RIMARRÀ IMPUNITA”

Anche l’Associazione Difesa Animali e Ambiente che si era occupata del caso ha dichiarato: L’uccisione di KJ2 non rimarrà impunita […] AIDAA da subito sospende tutte le attività associative in segno di lutto per quanto accaduto ed invita tutti gli italiani al boicottare da subito i prodotti trentini e a disdire le vacanze o i soggiorni programmati nella provincia autonoma di Trento. A livello legale AIDAA domani stesso annuncerà le iniziative che intende mettere in pratica per contrastare questo fenomeno assurdo dell’abbattimento degli orsi (e in prospettiva dei lupi).

LA SPERANZA CHE SI PONGA FINE ALLA PERSECUZIONE DEGLI ANIMALI SELVATICI

Rinaldo Sidoli, del Movimento Animalista, ha affermato: L’unica speranza in questa brutta vicenda è che infiammi l’opinione pubblica, che porti l’indignazione al punto giusto, quanto serva finalmente a porre fine all’assurda persecuzione dichiarata in questo paese contro tutti gli animali selvatici (si caccerà perfino dopo incendi e siccità) e soprattutto contro i grandi carnivori, lupo e orso. E la speranza è che le coscienze si risveglino davvero, per far sì che non accadano mai più episodi simili e che l’uomo impari a convivere con gli animali rispettando ogni forma di vita.

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