Orsi polari in Puglia stremati dal caldo: il video dello zoo di Fasano fa il giro del web

Uno straziante video realizzato a maggio scorso mostra gli orsi polari dello zoo safari di Fasano, in Puglia, letteralmente stremati dal caldo. Come staranno reagendo ora che le temperature hanno toccato picchi altissimi?

C’è un video letteralmente straziante realizzato a maggio scorso allo zoo safari di Fasano. Protagonisti sono gli orsi polari che vivono in Puglia, animali che, ovviamente, in quella regione non dovrebbero proprio esserci. O, meglio, a dire il vero, non dovrebbero proprio vivere nel nostro Paese. Il nome, infatti, la dice lunga: quel “polare” basta per identificare la zona in cui questi splendidi esseri dovrebbero abitare.

Orsi “polari” e non “pugliesi”

In fondo, come scrive anche il sito www.greenme.it, non è difficile da comprendere: nuotatori provetti, questo orsi dal manto immacolato hanno bisogno di spazio, di acqua fredda e non di una temperatura che, come in questi giorni, ha superato di molto i quaranta gradi. Per non parlare del loro rinomato istinto predatorio (non a caso sono i più grandi carnivori terrestri del mondo): cacciare foche, trichechi è vitale come l’aria che respirano. Insomma, di certo questa non è un’esistenza soddisfacente, se si pensa anche che come riportato dall’associazione Basta Delfinari, la struttura appartiene alle stesse società (Leo 3000/Alfa 3000) proprietarie dello zoo safari di Ravenna e del circo Medrano, condannato lo scorso anno per maltrattamento di animali.

Sono esseri viventi, non attrazioni turistiche

Certo, in altre nazioni, la situazione è addirittura peggiore. Un esempio su tutti è l’orso intrappolato nel mezzo di un centro commerciale in Cina. Nelle immagini diffuse qualche tempo fadall’associazione Animals Asia, si vede quello che era un magnifico esemplare di orso polare essere ridotto all’ombra di se stesso: ora è “solo” un’attrazione delle tante per tutti i clienti che ogni giorno cercano di scattargli foto e di carpirne lo sguardo. Ma il suo sguardo, ormai, non ha più vita. Proprio come quello degli animali costretti a vivere nella più vicina Puglia. Quando tutto questo avrà fine?

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