Pesce pagliaccio: come funziona la riproduzione

Piccoli, belli e coloratissimi. Stiamo parlando di quelli che chiamiamo comunemente pesci pagliaccio. Sapete come farli riprodurre?

Appartenenti alla sottofamiglia Amphiprioninae, abbiamo imparato a conoscere i pesci pagliaccio anche grazie al lungometraggio Alla ricerca di Nemo, nel 2004 vincitore del premio Oscar come miglior film d’animazione. Molto diffusi nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, questi pesci hanno una caratteristica che ne ha consentito una rapida diffusione tra gli amanti degli acquari: sono resistenti e si adattano facilmente a diverse temperature. Di seguito riportiamo qualche utile consiglio per cercare di farli riprodurre in un ambiente controllato.

Maschi alla nascita

Gli esemplari appartenenti al genere Amphiprioninae sono ermafroditi. Alla nascita sono tutti maschi, ma crescendo, i combattimenti all’interno del gruppo determinano il pesce dominante, che in breve tempo diventerà una femmina.

Ambiente

Affinché il pesce raggiunga la giusta maturazione è necessario un ambiente confortevole, quindi una vasca grande. Per agevolare la riproduzione è molto importante mantenere l’acqua pulita. Inserire nell’acquario rocce oceaniche e anemoni, poi, è fondamentale, aiutano il pesce a nascondersi e serviranno in futuro per la deposizione delle uova.

Nascita

Le uova, di un bel colore arancione, vengono curate dal maschio, che se ne occupa nuotandoci attorno e agitando le pinne per aerarle. Durante il periodo di sviluppo, le uova cambiano colore e dai primi giorni si possono notare i bulbi oculari della larva attraverso il guscio. Le uova si schiuderanno dopo una settimana, massimo dieci giorni.

Avannotti

Una volta schiuse le uova, gli avannotti cominciano a nuotare nell’acquario, ma molto presto cominceranno a frequentare gli anemoni, con cui in breve stabiliranno un legame simbiotico.

Alimentazione

Gli avannotti di pesce pagliaccio si nutrono solamente di cibo vivo. Nei primi giorni si possono utilizzare i rotiferi (una specie di plancton), successivamente anche artemie, un piccolo crostaceo d’acqua salata molto facile da allevare.

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