Gattino chiuso in una busta di plastica e gettato in un fiume: lo salva un cane

Un gattino è stato prima chiuso in una busta di plastica e poi gettato in un fiume. Ma quel gesto così crudele ha avuto un risvolto incredibile

Quel giorno, come molti altri, Aline Martins, una signora originaria di Rio de Janeiro, era andata a passeggiare sulle rive del fiume insieme al suo cane. Con la coda dell’occhio aveva notato una busta di plastica abbandonata vicino l’argine che pareva muoversi, ma aveva creduto fosse il vento. Il 4 zampe, però, sembrava particolarmente incuriosito da quel sacchetto, tanto che non voleva allontanarsi e faceva di tutto per far avvicinare la sua proprietaria. Ed è stato proprio per l’insistenza del suo compagno fedele che Aline ha deciso di vederci più chiaro e, una volta raggiunta la busta, ha sentito ciò che nessuno dovrebbe mai sentire: miagolii. Flebili, piccolissimi, miagolii.

“Non potevo credere ai miei occhi – ha dichiarato poi la donna alla stampa locale, come scrive anche il www.blog.pianetadonna.it – chi aveva potuto fare una cosa del genere? L’hanno preso, chiuso in un sacchetto di plastica e gettato nel fiume“. Per liberare il felino, inoltre, ci è voluto un po’: i nodi che tenevano chiuso il fagottino erano strettissimi, tanto che Aline ha dovuto strappare la plastica per vedere al suo interno. Ed è così che ha trovato un dolcissimo micino tigrato, bagnato, sporco, impaurito, ma ancora vivo.

La signora lo ha immediatamente portato a casa, dove lo ha pulito e messo al caldo. Poi, siccome era molto piccolo, grazie anche ai consigli del suo veterinario, ha iniziato a nutrirlo con una siringa. Nonostante il trauma, fortunatamente, il felino era in buone condizioni. E ora aveva anche una casa e un “fratello” di specie diversa: il cane che lo aveva salvato.

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Aline, infatti, ha deciso di adottarlo e lo ha chiamato Davi. “Sono convinta che fosse scritto nel destino di entrambi il nostro incontro – ha concluso – Non riesco neanche a pensare a ciò che sarebbe potuto accadere”. Buona vita Davi, ora sei in ottime mani.

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