La tragica morte della cagnolina sfruttata per sei anni per partorire cuccioli

Una femmina di Cavalier King Charles è stata sfruttata per sei anni come fattrice in un allevamento intensivo. La povera cagnetta era ridotta allo stremo delle sue forze ed è morta dopo sofferenze atroci per le conseguenze di una grave infezione all’utero causata da due cuccioli morti.

Spesso l’essere umano dimentica che anche un animale ha una sua dignità che non può essere violata. In particolare le fattrici rischiano di diventare un “oggetto” per il solo scopo economico degli allevatori. Un crudele episodio di sfruttamento animale è accaduto a Modena, dove una femmina di Cavalier King Charles è stata per sei anni vittima di allevamento intensivo. La cagnetta, di nome Mina, quando ormai non “serviva” più, è stata poi data via dall’allevatore con due cuccioli morti nella pancia.

Dopo che era stata letteralmente “buttata via”, Mina è stata adottata da Sabrina Bettella e da sua figlia Martina Bassini che, dopo aver letto l’appello delle volontarie dell’associazione S.O.S Animali Trento, hanno deciso di prendersi cura di lei. Conoscevo le volontarie e mi sono proposta per occuparmi dell’adozione della cagnolinaha spiegato SabrinaA fine maggio sono andata a prenderla a Modena e l’allevatore me l’ha consegnata dicendomi che si era accorto solo da un giorno che era incinta e che i cuccioli erano morti. Di solito le cagnoline vengono date in salute e sterilizzate, invece Mina era in pessime condizioni.

La tragica morte della cagnolina sfruttata per sei anni per partorire cuccioli

La cagnolina era quasi al termine della gravidanza e non all’inizio e aveva i cuccioli morti in pancia da giorniha aggiunto la donna Era in fin di vita, con un’anemia emolitica autoimmune grave. Si sa che c’è la possibilità che le gravidanze non vadano tutte a buon fine, ma c’era il modo di prestarle le dovute cure anche in allevamento.

Per quattro mesi Sabrina e Martina hanno assistito con grande amore Mina, provvedendo a tutte le cure necessarie, con trasfusioni di sangue e prelievi, fin quando il suo corpo non ha retto più e la cagnolina si è spenta, probabilmente per un ictus. Per non dimenticare Mina, Sabrina ha deciso di creare la pagina Facebook Io Sto Con Mina, nella speranza di lanciare un forte messaggio per far sì che questo genere di sfruttamenti sugli animali non si ripeta e che la morte di Mina non sia stata vana.

Photo Credits: Facebook/Twitter

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