Curare cani e gatti costa troppo: perchè i farmaci per animali sono così cari?

Chi possiede un animale domestico, che sia un cane, un gatto o un criceto non importa, lo sa da tempo. I farmaci veterinari, per capirci quelli registrati specificatamente per la cura degli animali, costano molto, anzi decisamente troppo. E’ quanto raccontato da Il Fatto Quotidiano, che in un articolo apparso sul suo sito, mette l’accento sulle enormi differenze di prezzo tra un farmaco prescritto per uso umano e il corrispondente usato per curare gli animali.

Nell’articolo sono citati numerosi esempi, e in tutti i casi si tratta di differenze medie di quattro o cinque volte la spesa per i corrispondenti farmaci che siamo abituati a prendere quando siamo malati noi, ma in qualche caso si arriva anche a spese moltiplicate per venti. Con l’ulteriore differenza che il dosaggio per gli animali è sempre molto inferiore. Ma fino a qualche anno fa la differenza era ancora maggiore.

L’utilizzo di farmaci a specifico uso veterinario, continua l’articolo, è imposto dalla legge che obbliga i veterinari a prescrivere il farmaco per animali, nonostante il principio attivo in esso contenuto sia lo stesso che si usa per curare l’uomo. In questo modo si fa l’interesse esclusivo delle case farmaceutiche specializzate, che nel nostro paese si dividono un fatturato di circa 600 milioni di euro: di questa torta, la metà se la dividono quattro aziende, che di fatto traggono i benefici di questa situazione.

Per far risparmiare un bel po’ di soldi ai proprietari di animali domestici, e anche allo stato, visto l’enorme numero di animali ospiti nei canili italiani, basterebbe dare la possibilità ai veterinari di prescrivere, per curare i nostri amici a quattro zampe, la corrispondente cura che si usa per l’uomo, modificando i dosaggi in funzione del peso e della razza. Intanto la Federazione dei Medici Veterinari ha organizzato un incontro con i produttori e la Federfarma per cercare possibili soluzioni.

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