A cavallo contro la disabilità e l’autismo

Andare a cavallo è una vera e propria terapia e per tutti i benefici bisogna ringraziare proprio il quadrupede. L’ippoterapia è ormai accreditata e riconosciuta da veterinari, medici e piscologi e in particolare è consigliata per quelle persone che hanno disturbi psichiatrici o lesioni neuromotorie. Da cosa si traggono benefici? Prima di tutto la persona instaura un rapporto d’affetto con il cavallo, impara a prendersene cura, a dargli da mangiare, spazzolarlo e in questo modo si sente utile e gratificato.

I CANI E I GATTI SONO COME FIGLI PER IL 68% DEGLI ITALIANI

Poi ci sono i benefici fisici, indiscussi per chi ha determinate patologie: grazie alla sua andatura cadenzata il cavallo favorisce il rilassamento e una postura corretta oltre al tono muscolare e l’equilibrio. I cavalli che vengono usati per fare ippoterapia sono scelti in base alla loro caratteristiche morfologiche e comportamentali: devono avere una struttura corporea solida, non spaventarsi con rumori improvvisi,possedere un’indole docile ed essere addestrati da personale specializzato.

Ogni seduta di ippoterapia dura circa 45 minuti che comprendono la lezione a cavallo e la cura dello stesso, con toiletta, pulizia a terra e dell’attrezzatura. Durante il corso è presente un medico e un istruttore che guidano il paziente in un percorso fatto di gioia e soddisfazione e grande armonia con il cavallo. Questo animale, con la sua straordinaria sensibilità, il calore, la morbidezza, i grandi occhi con sguardo intenso riesce ad evocare e stimolare il processo di attaccamento fondamentale per lo sviluppo dell’essere umano.

Photo by Facebook

Impostazioni privacy